PER COMINCIARE, TI RACCONTO UNA STORIA.

Kevin, statunitense, ha una passione per l’Italia (come dargli torto?); ecco perché decide di passare il suo terzo anno di università proprio qui, portando con sè una macchina fotografica super iper per scattare foto memorabili del suo viaggio.

Il suo prof., però, gli vieta di utilizzarla per alcuni mesi, proponendogli in sostituzione Holga.

Holga è una di quelle macchinette fotografiche tipo usa e getta, di cui poi devi sviluppare le foto.

Il formato, indovina, è proprio quello quadrato e, quando le sviluppi, puoi personalizzarle concoloranti e liquidi, andando a creare quelli che sono i nostri amati filtri di Instagram. 


Eh niente, Kevin si appassiona al concetto di fotografia per tutti, a prescindere dalla professionalità dello strumento utilizzato, e inizia a sviluppare un progetto intorno a questo concetto.


Era il 2010, e inizialmente nasce come app per fare check in on line; poi, per le foto che la gente caricava a seguito dei check in. Infine, Kevin (Systrom) si concentra solo sulle fotografie, aggiungendo la possibilità di modificarle proprio con quei filtri scoperti manualmente.


Dal 2010 al 2012, Instagram raggiunge 1 milione di utenti ed è gestita da soli13 dipendenti; ecco che viene acquistata dal nostro caro Zuckerberg.

Nel 2016, arriva IG business. 

Sempre nel 2016, ad Agosto arrivano le stories (super copiate da snapchat) che hanno completamente stravolto il nostro modo di stare su questo social, di utilizzarlo, di veicolare contenuti; hanno infatti a loro volta una tipologia di comunicazione completamente differente dai post che pubblichi al suo interno.


QUALCHE DATO PER FARE LA SECCHIONA 🤓

Ad oggi, IG conta UN MILIARDO di utenti attivi ogni mese; a livello di target, abbraccia fasce di età molto varie, che hanno quindi una modalità di fruizione e generazione di contenuti estremamente diversa.

In generale, gli utenti più attivi  sono quelli che hanno tra i 25 e i 34 anni: più attivi significa non solo che stanno sul social, ma che generano contenuti.

Chi ne ha più di 34 è a sua volta presentissimo, ma ha una modalità più passiva, cioè usa Instagram per trovarli, i contenuti, per cercare ispirazione, acquistare ed informarsi.

Ecco che capiamo subito perché è importante esserci, e farlo al meglio.


Oltre ad essere attivi o passivi, gli utenti accedono a instagram con una certa aspettativa e una specifica predisposizione, che è molto diversa per esempio da quella che loro stessi hanno su Facebook.

Mi spiego meglio: IG è estremamente visivo, ti spinge ad un’interazione mooolto più immediata e spontanea (pensa alla facilità con cui invii una reazione alla storia di un personaggio famoso, di una grande azienda, di qualcuno che non conosci direttamente ma solo per vie traverse. Lo stesso vale per i messaggi in direct, per i commenti alle foto, ecc..).

Difficilmente fai lo stesso su Facebook, a meno che tu non sia un contestatore seriale... 🙈


Ma torniamo ai numeri: 

 

  • ogni giorno 500 milioni di persone usano IG
  • di questi, ogni giorno 400 milioni fanno storie!
  • i post pubblicati, sempre ogni giorno, sono 95 milioni
  • 375 sono i milioni di persone che usano la funzione invio messaggio ogni mese.  

 

Sei impressionato? 😱

Anche io, quando ho letto questi dati.


Ma adesso vediamo più nello specifico l’Italia

Il nostro belpaese conta ogni mese 19 milioni di utenti.

Siamo al DECIMO posto nel mondo.

È il terzo social più utilizzato dopo Facebook e YouTube.

Di questi 19 milioni, l’80% segue almeno un profilo aziendale, e 1/3 delle storie totali generate sono create da un account business. 


Ciò significa che un’azienda su tre è su ig, crea contenuti e pubblica storie (probabilmente il tuo concorrente...).

Attenzione, altra cosa molto interessante: ci sono 25 milioni di profili business, ma solo 2 di questi fanno sponsorizzate.

Quindi, c’è spazio per crescere e lavorare. 💪🏼 🎉


AL CAPITOLO 2! 🚀